CONFERENZA PER IL SISTEMA EDUCATIVO REGIONALE
INSIEME SI CRESCE
EDILIZIA SCOLASTICA
TESI FINALI
Documento elaborato da:
Silvia Risso, Roberta Focacci, Massimo Musio Sale, Giorgio Mor, Monica Matano e contributo a cura di Francesco Scriva
La scuola, intesa come edificio, è la “casa dell’istruzione”, in cui nell’arco della nostra vita trascorriamo almeno il 50% del tempo utile della nostra giornata ed il 20% della nostra vita attiva. La scuola è un “cantiere aperto”, non solo alle trasformazioni fisiche ma anche a quelle sociali, che ne condizionano l’adeguatezza in termini di spazi e di tempi di utilizzo.
E’ quindi fondamentale che l’ambiente costruito sia sicuro dal punto di vista statico ed impiantistico, ma anche accogliente confortevole ed inclusivo, che favorisca l’apprendimento e le relazioni, e che tenga conto dei bisogni anche dei soggetti svantaggiati.
Le profonde trasformazioni a seguito delle riforme che si sono susseguite, ma soprattutto in relazione all'innovazione tecnologica, evidenziano la sostanziale inadeguatezza di una parte significativa delle strutture esistenti alle esigenze della didattica. Fermo restando che l'uso della tecnologia deve essere un mezzo e non un fine, la scuola va quindi ripensata in termini nuovi, sulla base dei bisogni dei suoi utilizzatori, ricercando spazi per l'apprendimento flessibili che possano essere adeguati alle esigenze di una didattica non più unidirezionale ma di gruppo.
La realizzazione di interventi di edilizia scolastica in chiave innovativa non può pertanto prescindere dalla creazione di sinergie fra istituzioni, operatori economici ed utilizzatori atte a garantire un processo realizzativo concretamente partecipato, non solo in termini di risorse finanziarie ma anche e soprattutto in termini di apporto di competenze, che anche nel caso dell'edilizia scolastica richiede un approccio multidisciplinare, oltre che semplificato sul piano procedurale.
Il lavoro del gruppo si è quindi orientato alla declinazione in termini pratici delle tematiche proposte nelle tesi iniziali, a dimostrazione della fattibilità concreta delle varie tipologie di intervento, che possono essere così riassunte:
Gli interventi di manutenzione ordinaria possono riguardare la riprogettazione degli spazi interni dell'edificio scolastico, concependo la scuola come “ambiente sincrono” in cui tutto funziona intorno alle aule, e distinguendo fra “aula”, intesa come “spazio fisico” e “classe”, intesa come “insieme degli studenti”.
Il recupero di spazi inutilizzati o sottoutilizzati consente di individuare all'interno dell'edificio zone con diversa destinazione da adibire a spazi informali e di relazione che ne migliorano la vivibilità e la fruibilità. Il successo dell'operazione è favorito da un processo partecipativo che vede il coinvolgimento sia nella fase di progettazione (“debate”) che in quella di realizzazione non solo dei diretti utilizzatori (ad esempio, stage estivi in cantiere per gli studenti, decorazione delle pareti da parte degli insegnanti) ma anche degli operatori del contesto (ad esempio produzione degli arredi su misura da parte degli artigiani locali) al fine di responsabilizzarli per un migliore uso e manutenzione dell’edificio scolastico e attraverso un’attività di personalizzazione continua che da “non luogo” possa far diventare la scuola uno spazio vivibile.
Mantenere in efficienza una scuola significa anche gestire le criticità derivati da un uso improprio dell'edificio, legato non solo ai danni causati da atti vandalici ma anche alla collocazione errata di arredi, attrezzature ed impianti. Per tali finalità le risorse stanziate dal piano varato dal Governo riguardano in una prima fase l'intervento sulle scuole del 1 ciclo, caratterizzate da maggiori criticità in fase di esercizio, prevedendo tra l'altro il reimpiego del personale non riassorbito dai soggetti aggiudicatari dei servizi di pulizia a seguito delle procedure di gara bandite da Consip cui viene somministrata un'adeguata formazione atta a consentire di effettuare interventi di manutenzione ordinaria.
Le risorse finanziarie possono essere reperite non solo da fonti di finanziamento tradizionali ma anche ricorrendo ad altri strumenti, quali ad esempio le sponsorizzazioni o la partecipazione a progetti.
La manutenzione rappresenta uno degli asset strategici che caratterizza i programmi di finanziamento non solo dell'edilizia scolastica, in quanto la normativa tecnica, in particolare quella sulla sicurezza, ha posto l'uomo al centro dello spazio costruito, determinando la necessità di un nuovo approccio culturale al tema della manutenzione che consenta di gestire in modo strutturale le criticità tecniche in un'ottica di semplicità ed economicità.
È pertanto possibile, a partire da una conoscenza approfondita delle caratteristiche tecnico-architettoniche, intervenire sugli edifici esistenti in un'ottica di medio lungo periodo, progettando servizi di manutenzione e realizzando interventi anche minimi, soprattutto in termini di efficientamento energetico e di sostenibilità ambientale, che possano incidere positivamente sulla gestione e quindi sulla spesa corrente, cercando inoltre di attingere dalla pluralità di fonti che si possono attivare, soprattutto a livello europeo.
Gli interventi di manutenzione degli edifici scolastici si focalizzano sui seguenti elementi:
Contratto di risultato inteso come mantenimento o miglioramento dello stato di conservazione così come richiesto dalle caratteristiche tecniche delle strutture e degli impianti (attraverso la gestione ed il controllo del ciclo di vita dell’edificio e delle sue componenti), dalle cogenze normative e dalle esigenze contingenti delle attività esistenti (affidabilità e disponibilità del bene).
La tipologia contrattuale del global service cd “contratto di risultato” risponde ed è pienamente coerente alle esigenze e agli obiettivi che si pone questo tavolo (riduzione procedure, tempi e standard qualitativi certi, flessibilità operativa, maggiore soddisfazione utenza, possibilità di adottare strategie di management soprattutto nel campo energetico, conoscenza patrimonio, valorizzazione edificio, sinergie ed economie di scala con conseguenti costi minori e certi).
In funzione delle specifiche esigenze e convenienze di ogni committenza possono essere inseriti nei cosiddetti servizi di facility, tutti quei servizi di supporto alle attività primarie non rientranti nel “core business” dell’organizzazione; quali ad esempio, oltre ai servizi relativi all’edificio/infrastruttura di manutenzione edile ed impiantistica, servizi di climatizzazione ambientale (gestione calore e raffrescamento), servizi connessi allo spazio e all’ambiente di lavoro, come la pulizia ed igiene ambientale, pulizia e manutenzione aree verdi e grigie, arredi, macchinari, apparecchiature, servizi alle persone relativi alla sicurezza e all’ospitalità come il controllo accessi, portierato fiduciario, vigilanza, reception, ristorazione, asilo aziendale, servizi all’organizzazione relativi alla tecnologia dell’informazione e comunicazione e alla logistica, come la gestione rete dati e telefonica, server, personal computer, telefonia fissa e mobile, gestione spazi, posta interna, gestione e archiviazione documenti, copiatura e stampa, trasporti, parcheggi, gestione auto, nonché tutti i servizi cd. di governo (cd. Gestione Tecnica/Consulenza gestionale) prestazioni trasversali, coordinati ed integrati, che esulano dall’esecuzione in senso stretto degli interventi (Gestione Anagrafica tecnica-patrimoniale, Rilievo e censimento, Gestione Sistema informativo-informatico, Gestione richieste, Gestione processo manutentivo e adempimenti in materia di sicurezza, Gestione delle utenze, ecc).
Le dinamiche demografiche, occupazionali e, più in generale, i fenomeni sociali determinano la necessità di gestire il territorio anche in termini competitivi, orientandosi verso soluzioni che consentano di allocare servizi efficienti che consentano di rispondere a bisogni mutevoli. La scelta di realizzare un nuovo edificio scolastico rispetto all'intervento sul costruito comporta un cambio di prospettiva per cui il patrimonio di edilizia scolastica viene concepito come una risorsa da valorizzare, non più e non solo sul piano architettonico ma anche in chiave economico-finanziaria.
Il patrimonio di edilizia scolastica è in larga parte costituito da edifici vincolati con struttura in muratura, problematici dal punto di vista della flessibilità degli spazi, della manutenzione e della gestione, solitamente “energivori” e spesso non idonei all'uso scolastico, che possono essere dismessi o destinati ad un uso differente al fine di reperire od integrare le risorse necessarie per costruire edifici nuovi che rispondano ad esigenze funzionali, spaziali e tecnologiche correlate all'innovazione nella didattica, alle normative tecniche ed al contenimento dei consumi energetici.
Il costo per la nuova costruzione degli edifici scolastici è talvolta comparabile con quello sostenuto per interventi di manutenzione del costruito non risolutivi, per cui attraverso un'analisi costi benefici è possibile operare una corretta valutazione della convenienza degli interventi; il costo della nuova costruzione in chiave bioecocompatibile è inoltre ad oggi del tutto comparabile con quello riferito a tecniche costruttive tradizionali, con un netto vantaggio nel medio lungo periodo in termine di costi di gestione e benefici in termini di impatto ambientale e sulla salute dei fruitori.
La realizzazione di nuovi edifici scolastici rappresenta un fattore attrattivo per il territorio, soprattutto in zone a margine di quelle pienamente infrastrutturate in cui solitamente si registrano valori immobiliari contenuti e compagini sociali eterogenee; può altresì rappresentare un fattore di ricucitura del tessuto urbano in zone ad alta concentrazione di popolazione o soggette a fenomeni di abbandono, quali ad esempio i centri storici, che assumono pertanto una forte valenza sociale in termini di fattori di aggregazione, anche in relazione all'utilizzo degli spazi per esigenze extra-didattiche.
La creazione di poli didattici in cui concentrare le funzioni didattiche comporta l'adeguamento dei servizi necessari a garantire l'accessibilità, oltre che la salvaguardia del presidio del territorio, soprattutto nell'entroterra, mantenendo un'offerta diffusa di servizi per l'istruzione in relazione alle fasce di età, anche mediante il supporto degli operatori privati.
In ragione dell’entità delle risorse necessarie per la realizzazione di nuovi edifici scolastici si può ricorrere a strumenti di finanziamento innovativi, quali i fondi immobiliari ovvero altre forme di partenariato pubblico privato, purché compatibili con i flussi finanziari che possono essere generati da tali operazioni e strutturate garantendo un’idonea allocazione dei rischi.